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di Atlante
Mercato del pomodoro 2025: previsioni globali e impatti sulla filiera

11 Marzo 2025
Andamento del mercato: sfide e prospettive per la filiera del pomodoro
La filiera globale del pomodoro opera in un contesto sempre più complesso, influenzato da fattori climatici, dall’evoluzione delle pratiche agricole e da dinamiche di mercato in continua trasformazione. Qual è lo scenario attuale e quali sfide ci attendono?
Panoramica globale sulla produzione di pomodoro
Stati Uniti
Le stime produttive sono in calo. Il volume totale contrattualizzato per il 2024 era di 10,25 milioni di tonnellate, scendendo a soli 9,25 milioni di tonnellate per il 2025. In California, gli alti livelli di scorte accumulati negli anni precedenti hanno spinto verso una strategia di riequilibrio tra domanda e offerta, portando a una riduzione della produzione, processo già avviato lo scorso anno. Gli elevati costi operativi e del lavoro, uniti alla persistente carenza d’acqua, continuano a mettere sotto pressione il settore, abbassando ulteriormente l’obiettivo produttivo per il 2025.
Cina
Per il 2025 si prospetta un forte calo della produzione, fino al 40%. I prezzi alla produzione più bassi potrebbero scoraggiare le coltivazioni, mentre la domanda internazionale di prodotti a base di pomodoro cinese è in calo a causa delle accuse di lavoro forzato, contribuendo ulteriormente alla diminuzione dei prezzi.
Unione Europea
È atteso un abbassamento complessivo della produzione del 5%, con l’Italia in crescita del 6% e la Spagna che registra un calo del 22% dopo la ripresa dello scorso anno. La Commissione Europea prevede una produzione stabile nell’UE di 11 milioni di tonnellate per il 2025. Nel prossimo decennio, la produzione è destinata a crescere, con un focus su prodotti trasformati a bassa concentrazione, che affrontano una minore concorrenza dalle importazioni.
Previsioni per il 2025
La disponibilità complessiva di prodotto dovrebbe risultare inferiore, alimentando ulteriori preoccupazioni legate all’aumento dei costi lungo tutta la filiera.
Italia e la produzione di pomodoro: crescita e nuove sfide
Le prime proiezioni per la stagione 2025-2026 fornite da AMITOM (Associazione Mediterranea Internazionale del Pomodoro Trasformato) indicano un calo della produzione del 25% nei Paesi membri. Tuttavia, l’Italia si distingue con un aumento del 6%, concentrato principalmente nel nord.
Con un accordo raggiunto in tempi record, il prezzo per il raccolto del Nord Italia è stato fissato a 145 €/tonnellata, registrando un aumento del 5% rispetto al 2024, anno in cui le trattative erano rimaste in sospeso. I negoziati nel Sud inizieranno a febbraio, con aspettative di una riduzione della produzione a causa delle persistenti condizioni di siccità.
È probabile che si ampli il divario di prezzo tra i pomodori convenzionali e quelli biologici. I prezzi dei pomodori convenzionali dovrebbero aumentare di 4-5 €/tonnellata, mentre i pomodori biologici potrebbero registrare un incremento di 35-40 €/tonnellata a causa delle difficoltà di approvvigionamento legate al clima degli anni precedenti.
I costi energetici saranno il fattore più significativo che influenzerà il prezzo finale del prodotto. Anche se stabili, si prevede che resteranno superiori del 40% rispetto alla scorsa stagione. Dati più precisi saranno disponibili entro maggio. Al contrario, i prezzi di carta e banda stagnata non dovrebbero subire aumenti significativi, anche se il loro impatto dipenderà comunque dai costi energetici.
Tra aprile e maggio, le aziende dovranno finalizzare le trattative sui costi per i componenti chiave. Gli esperti concordano ampiamente nel prevedere che il 2025 sarà un anno di inflazione, con aumenti dei costi che influenzeranno l’intera filiera.