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di Atlante
I vegani sono sempre di più: cosa succederà agli allevatori?
24 Agosto 2023
Lo stile di vita vegan è sempre più apprezzato e molte persone lo stanno riscoprendo, tanto che il 6,6% della popolazione italiana si dichiara vegetariano o vegano (dati Eurispes 2023).
Una delle obiezioni più comuni alla base di questa scelta riguarda il rischio di mettere in ginocchio un’intera categoria di lavoratori: se tutte le persone al mondo diventassero vegane, cosa ne sarà degli allevatori?
Perché gli allevatori non rischiano di perdere il lavoro
La verità, per fortuna, è che questo rischio non sussiste.
Si tratta di un timore comprensibile, perché un’eventuale disoccupazione massiva impatterebbe la vita e il benessere di moltissime persone.
Se anche fosse realistico, infatti, un simile cambiamento non avverrebbe di certo in poco tempo. Ci vorrebbero lunghi e fisiologici tempi di adattamento, e questo permetterebbe ai lavoratori del ramo zootecnico di avere la possibilità di trovare un’alternativa, convertire la propria azienda verso una produzione più sostenibile o anche di cambiare lavoro.
Non sarebbe, inoltre, una transizione mai sperimentata prima.
Negli ultimi anni, proprio grazie all’aumento della popolazione che ha scelto uno stile di vita vegano o vegetariano, molti ex allevatori hanno abbandonato l’allevamento per dedicarsi all’agricoltura.
Ad esempio, nella regione svizzera dell’Emmental, nel 2020, la famiglia Blaser ha deciso di dedicarsi alla coltivazione di ceci e farro.
Un’altra obiezione molto comune riguarda il timore della sparizione di un’intera categoria professionale.
Oltre a ricordare, come accennato prima, che per fortuna è possibile una ristrutturazione del sistema produttivo, non sarebbe la prima volta nella Storia in cui si richiede alle persone un adattamento ai tempi che cambiano.
Le professioni che non esistono più sono innumerevoli, e molte sono sparite da meno di un secolo: basti pensare ai riparatori di macchine da scrivere, ai venditori di ghiaccio, ai cocchieri…
Alcune si sono trasformate e si sono adattate ai tempi, altre sono scomparse, sostituite da lavori che potrebbero, a loro volta, non esserci più tra pochi decenni.
Un cambiamento che coinvolge tutti
È quindi possibile preservare il lavoro di tante persone pur favorendo la scelta vegana, più sostenibile per il pianeta e per gli esseri umani?
La risposta è sì, ma è necessario un cambio di paradigma strutturale.
Servirebbe un intervento governativo, ad esempio destinando all’agricoltura i fondi allocati per gli allevamenti.
In questo modo, si favorirebbe un naturale spostamento di lavoratori dal campo zootecnico a quello agricolo, con una perdita di lavoro minima e un impatto positivo sull’ambiente.