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di Atlante
“Future of Food”: la crisi climatica al centro
16 Ottobre 2023
“Future of Food” di TBWA
Si struttura per 48 pagine il dossier firmato da TBWA “Future of Food” e fornisce alle aziende stimoli per orientare produzione e comunicazione, oltre che per stringere partnership strategiche.
Lo studio sfrutta uno strumento ibrido di strategia e analisi dei dati, provenienti da conoscenze e approfondimenti raccolti da 42 osservatori culturali in tutto il mondo, Italia inclusa, in grado di prevedere trend e cambiamenti del settore food.
Il rapporto tra la società contemporanea e il cibo
Gli spunti che riguardano il rapporto tra la società contemporanea e il cibo sono davvero molti, riportati con casi esemplari e pionieristici. Negli ultimi 5 anni nel mondo food — e non solo — ci sono stati molti cambiamenti: le persone hanno sperimentato l’isolamento per il COVID-19, hanno preso coscienza dell’emergenza climatica e stanno percependo una maggiore difficoltà di accesso al cibo sia a causa dell’inflazione sia della combinazione dell’aumento della popolazione mondiale e dell’esaurirsi delle risorse ambientali. Ma anche il progresso scientifico e tecnologico hanno contribuito a creare nuove prospettive.
Tutti questi fattori hanno modificato, talvolta in modo importante, quanto i consumatori chiedono alle aziende alimentari e hanno prodotto esigenze impensabili nello scorso decennio.
La crisi climatica
“Non possiamo dire alle persone che c’è una crisi climatica e incoraggiarle ad acquistare prodotti che fanno parte della causa”, afferma Ziggy Klazes, consigliera comunale di Haarlem, la prima cittadina a bandire la pubblicità della carne dagli spazi pubblici. Se la misura pare estrema e singolare, il rapporto raccoglie molte voci di leader che sottolineano la necessità di guardare al food con una visione etica ed ecologica: da tempo c’è un movimento meatless, oggi, però, un’ondata di iniziative sta rendendo obbligatorio l’allontanamento dai derivati animali, principali responsabili delle emissioni clima alteranti. Questo porterà più aziende a ripensare il proprio ruolo nell’aumentare la domanda di alimenti ad alto contenuto di carbonio.
La produzione di cibo si sposta dalla fattoria al laboratorio
Non più sostenibile con questi ritmi e questi sistemi, la produzione di cibo si sposta dalla fattoria al laboratorio, posizionandosi così come alternativa ethical ed eco friendly, ideale per il futuro, ma trovando anche scetticismo e resistenze a causa dell’origine “non naturale”.
Società e organismi amministrativi stanno già investendo in comunicazione, riuscendo così ad aumentare la propensione all’acquisto da parte delle persone comuni; un esempio è UPSIDE Foods, startup di San Francisco, che offre tour dell’impianto con il quale produce carne coltivata sottolineando come “Per la prima volta, carne deliziosa e sostenibile può essere prodotta sotto lo stesso tetto, nel mezzo di una comunità urbana e sotto gli occhi dei consumatori”.