Food Fraud: Focus sul Riso

12 Agosto 2024

L’Osservatorio Food Fraud di Atlante pone l’attenzione sui rischi connessi a prodotti e categorie. L’obiettivo? Diffondere consapevolezza e garantire alle imprese di poter lavorare con maggior responsabilità

Impegno e Collaborazione: L’iniziativa di Atlante per Combattere le Frodi Alimentari

Atlante ha da sempre una particolare attenzione per i rischi legati alla frode alimentare. Già lo scorso luglio 2023, Atlante ha avviato il progetto di Food Fraud Risk Assessment: un solido piano dedicato alla valutazione dei rischi connessi alla frode alimentare.

All’interno di questo importante piano si inserisce la collaborazione con GDO Week per una rubrica mensile dedicata all’antifrode alimentare. Gli articoli usciranno a cura dell’Osservatorio Food Fraud di Atlante con la firma di Enrico Santi, Quality Assurance Manager.

Ogni articolo offrirà approfondimenti, analisi e best practices per affrontare la complessità delle frodi alimentari.

Questa sinergia evidenzia il costante impegno di Atlante nel mettere a disposizione delle principali catene italiane e dei suoi partner le sue conoscenze e le sue strategie più efficaci per garantire la genuinità e l’integrità degli alimenti che finiscono sulle nostre tavole.
Riso Food Fraud

Frodi e Sofisticazioni del Riso

Il mercato del riso offre una varietà di tipi, tutti appartenenti alla specie botanica Oryza sativa, ma caratterizzati da forme, dimensioni e proprietà organolettiche diverse. Tradizionalmente, le varietà di riso sono suddivise in grani lunghi, medi e corti. Tuttavia, sia i professionisti del settore che i consumatori abituali distinguono le diverse varietà di riso anche in base alla qualità e al comportamento durante la cottura. Alcuni tipi di riso, come Arborio, Carnaroli, Vialone Nano, si amalgamano bene con sughi e condimenti e ne assorbono i sapori, mentre altri, come il basmati, mantengono un chicco ben definito, elegante e profumato.

A livello internazionale e locale, esistono molte varietà rinomate di riso con caratteristiche qualitative specifiche, spesso legate a indicazioni di origine. Ad esempio, troviamo le varietà tradizionali italiane (Arborio, Ribe, Sant’Andrea, Vialone Nano IGP, ecc.) o le denominazioni di origine protetta come il Riso di Baraggia e il riso della DOP Valencia (Seni, Bomba, Albufeira). Fuori dall’Europa, troviamo varietà come il riso Jasmine o Basmati.

Gli standard di qualità internazionali sono definiti dalla ISO 7301 e dal Codex Standard 198-1995. In Italia, il Decreto Legislativo n. 131/2017 stabilisce le regole per l’etichettatura, incluse quelle relative all’uso protetto del nome di una specifica varietà di riso, oltre ai parametri di qualità minima dei prodotti commercializzati. Il Decreto Ministeriale del 26 luglio 2017 impone inoltre l’indicazione in etichetta del paese di coltivazione, lavorazione e confezionamento del riso. Grazie a questo quadro normativo, a un sistema di controlli robusto e a una rete di certificazione efficace, il mercato italiano del riso è uno dei più protetti in Europa.

Fattori di rischio frodi

Le frodi storiche nel settore del riso si dividono principalmente in due categorie:

  • Adulterazione: sostituzione o diluizione di una varietà di pregio con una di minor valore.
  • Manipolazione: aggiunta di paraffina al riso bianco per dargli un aspetto traslucido o di sostanze coloranti per imitare il caratteristico colore nero di alcune varietà pregiate.

Fortunatamente, queste frodi non comportano rischi significativi per la salute dei consumatori.

Il caso del riso Basmati

Il riso Basmati è una varietà di riso nota per le sue caratteristiche uniche, tra cui un intenso aroma, chicchi affusolati ed eleganti che si allungano durante la cottura. Tradizionalmente coltivato in specifiche regioni di India e Pakistan, il Basmati beneficia di condizioni pedoclimatiche favorevoli, tra cui l’influenza dei grandi fiumi che sgorgano dall’Himalaya.
I governi di India e Pakistan riconoscono solo alcune varietà di riso che possono essere etichettate come Basmati, molte delle quali sono soggette a specifiche normative all’importazione nell’UE. L’importazione di riso Basmati in Europa è soggetta a controlli doganali.

Il principale rischio di frode per gli importatori di Basmati è l’acquisto di varietà di riso simili, ma non riconosciute come autentiche dalle autorità. Queste varietà possono avere caratteristiche organolettiche inferiori, come una minore aromaticità o un allungamento ridotto durante la cottura.

Per mitigare il rischio di frodi, gli importatori di Basmati possono adottare diverse misure di controllo:

  • Utilizzare esclusivamente riserie certificate in India o Pakistan, rispettando gli standard internazionali di qualità e sicurezza alimentare.
  • Prima dell’importazione, prelevare un campione rappresentativo del lotto e inviarlo a laboratori specializzati per il test del DNA.
  • Richiedere alla riseria una copia del certificato di origine rilasciato dal governo locale.
  • Una volta ottenuti i risultati positivi del test del DNA e il certificato di origine, confermare l’importazione.

Queste misure possono aiutare a garantire che l’importazione di riso Basmati avvenga in modo sicuro e conforme agli standard di qualità richiesti.