Flash News Commodities: aggiornamenti sul mercato dell’olio d’oliva

Bottles of Italian and Spanish extra virgin olive oil, key players in the global market amidst climate challenges and production growth.

15 Novembre 2024

L’olio d’oliva italiano rimane il migliore in termini di qualità in Europa, nonostante il calo di produzione a causa della siccità

Negli ultimi anni, la variabilità della produzione si è estesa oltre le tipiche fluttuazioni, aggravando le consuete dinamiche di domanda e offerta. La disponibilità dei prodotti è sempre più incerta e i prezzi sono aumentati notevolmente.

Italia

La produzione nazionale di olio d’oliva è crollata a causa della siccità e delle temperature record. Nonostante l’aumento dei prezzi indotto, la qualità dell’olio italiano rimane la più alta in Europa.

Spagna

La produzione nazionale di olio d’oliva è prevista superare 1.300.000 tonnellate, riaffermando la prominenza dell’olio d’oliva spagnolo nel mercato globale.

Focus Italia: eccellenza dell’olio d’oliva tra qualità e sfide climatiche

La siccità e le temperature record nelle principali regioni di produzione, come la Puglia e la Sicilia, stanno causando un crollo nella produzione di olio d’oliva italiano. Secondo le stime, si prevede una quantità di circa 224.000 tonnellate, il 32% in meno rispetto alla stagione precedente. Se confermate, tali previsioni farebbero scendere l’Italia dal secondo al quinto posto nella classifica globale dei principali paesi produttori.

L’impatto più significativo si registra in Puglia, dove si prevede che il raccolto sarà quasi dimezzato rispetto all’anno scorso. In questa regione, che da sola rappresenta circa un terzo degli uliveti italiani, la fioritura e l’allegagione sono state molto limitate quest’anno, con le piante che hanno sofferto lo stress idrico a causa della mancanza di piogge estive e delle alte temperature.

In contrasto con il crollo della produzione al Sud, il Nord ha registrato un aumento record, con un +75%, mentre il Centro (principalmente la Toscana) segna un +70% rispetto a un 2023 molto povero. Arrivano buone notizie anche sul fronte della qualità, che si prevede eccellente, grazie agli sforzi di circa 400.000 aziende agricole nazionali per garantire un prodotto di altissimi standard, conferendo all’Italia la leadership in Europa per il maggior numero di oli d’oliva a denominazione di origine protetta (42 DOP e 8 IGP).

I confezionatori stanno affrontando una disponibilità nazionale sempre più incerta, con conseguenti impatti sulla pianificazione dell’approvvigionamento. A ciò si aggiungono le difficoltà affrontate dai produttori e, a valle, dai consumatori finali, che negli ultimi due anni hanno visto aumentare i prezzi del prodotto, in particolare nei canali della grande distribuzione.

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La stagione 2024-25 si prevede molto abbondante, con un aumento stimato dei volumi tra il 50% e il 60%, che porterebbe la produzione mondiale a 3,1 milioni di tonnellate, il 23% in più rispetto alla scorsa stagione. La Spagna, leader storico del mercato, dovrebbe raggiungere una produzione di oltre 1.300.000 tonnellate di olio, riaffermando la sua centralità a livello globale.