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di Atlante
Innovazione e crescita per il plant based in Italia: i punti chiave da Alternative 2025

5 Marzo 2025
Il mercato plant based non è più una nicchia, ma una realtà in forte evoluzione. Innovazione, accessibilità e nuove abitudini di consumo stanno ridisegnando il settore, rendendo sempre più evidente la necessità di un dialogo tra industria e ricerca.
Questo è stato il cuore di della sessione “Dalla Ricerca al Mercato: Opportunità e Sfide Industriali”, moderata da GFI Europe nell’ambito di Alternative 2025: Innovazioni, Sfide e Opportunità. Alternative 2025 è stato l’evento organizzato da Italbiotec e Biotopics che il 25 febbraio ha riunito esperti, imprenditori e ricercatori all’Università di Milano-Bicocca per discutere il futuro delle alternative vegetali, che come sottolineato dal Sole24Ore in Italia continua a crescere. Inoltre, secondo GFI Europe, l’Italia detiene il primato europeo per numero di ricercatori impegnati nello studio delle proteine alternative, confermando un ruolo di leadership per il nostro Paese in questo settore.
L’evento è stato un confronto aperto sulle sfide e le opportunità del settore, con un focus su qualità, distribuzione e percezione del consumatore.
Tra i protagonisti del dibattito, Natasha Linhart, CEO di Atlante, ha condiviso la sua esperienza trentennale nel plant-based, raccontando come il settore sia cambiato e quali siano le prossime sfide per rendere queste alternative una scelta sempre più concreta per un pubblico ampio.
Dalla nicchia alla quotidianità: l’evoluzione del plant-based
L’ingresso di Atlante nel plant based è iniziato con le bevande vegetali, in un’epoca in cui il latte di soia si trovava solo in farmacia e aveva un costo elevato. “Ricordo che ogni confezione costava quasi quanto mezzo stipendio,” ha raccontato Linhart, “eppure era l’unica opzione disponibile. Mi sembrava assurdo.”
Portare questi prodotti nella grande distribuzione ha rappresentato una svolta, trasformandoli da alternativa specialistica a scelta quotidiana. Questo stesso approccio ha guidato Atlante anche nelle alternative alla carne, in un mercato inizialmente diffidente e poco predisposto al cambiamento.
“Oggi gli scaffali raccontano una storia diversa,” ha sottolineato Linhart. “Il plant based non è più un’eccezione, ma parte dell’offerta standard, e il consumatore ha aspettative sempre più alte in termini di qualità e varietà.”
Non solo consumatori: il ruolo della creatività in cucina
Uno dei temi centrali del dibattito è stato il modo in cui le alternative vegetali vengono percepite e utilizzate. Per Natasha Linhart, la parola consumatore è riduttiva. “Preferisco parlare di fruitore. Il cibo non è solo qualcosa che consumiamo, ma un elemento culturale, qualcosa che ci rappresenta e che prepariamo con cura.”
C’è una crescente voglia di creatività in cucina, e il plant based deve rispondere a questa esigenza. L’errore, secondo Linhart, è pensare a queste alternative solo in termini di sostituti industriali preconfezionati. “Se non diamo ai fruitori gli strumenti per cucinare con questi prodotti, togliamo loro il piacere di sperimentare.” Il futuro del plant based non è solo nel burger, ma in ingredienti versatili, capaci di adattarsi alla cucina quotidiana.
Il plant based che funziona: qualità e gusto al centro
Un punto centrale emerso durante il confronto è stato il ruolo determinante del gusto nel successo delle alternative vegetali. Un tema evidenziato anche dal Good Food Institute Europe, che ha raccolto le opinioni degli esperti italiani di settore. Secondo questa analisi, per conquistare un pubblico sempre più ampio, i prodotti plant based devono essere prima di tutto gustosi, capaci di offrire un’esperienza sensoriale all’altezza delle aspettative.
Un concetto ribadito da Natasha Linhart, CEO di Atlante, che ha sottolineato come il plant based debba diventare una scelta di gusto, non solo etica o salutistica. “Se un prodotto non è buono, non lo si riacquista. Il plant based deve essere un piacere in tavola, non un compromesso.”
È proprio con questo obiettivo che Atlante continua a investire in ricerca e sviluppo, collaborando con partner strategici per sviluppare alternative vegetali che combinino innovazione, sostenibilità e soprattutto gusto e qualità, requisiti imprescindibili per entrare davvero nella quotidianità dei consumatori.
Un impegno chiaro: il plant based come scelta sostenibile
L’evoluzione del plant based non è solo una questione di mercato, ma anche di visione. Atlante ha scelto di non includere carne nei propri prodotti, una decisione che riflette un impegno concreto verso la sostenibilità.
“Non trattiamo carne perché crediamo in un modello alimentare più sostenibile,” ha spiegato Linhart. “La nostra scelta di entrare nel mercato delle alternative non è stata solo strategica, ma anche etica.”
Oltre alla sostenibilità, Atlante continua a investire nella ricerca per rispondere alla crescente richiesta di prodotti con liste ingredienti più semplici e meno processati. “I consumatori vogliono trasparenza, prodotti con pochi ingredienti e di qualità. L’industria deve essere in grado di rispondere con innovazioni concrete.”
Le sfide del futuro: accessibilità e riconoscimento normativo
Se il plant based è ormai parte delle abitudini alimentari di molti italiani, ci sono ancora barriere da superare. La ristorazione è uno dei settori in cui la crescita è più lenta, con un’offerta ancora limitata e poco strutturata. “Non possiamo più accettare che l’unica opzione plant based al ristorante sia un piatto di verdure grigliate.” È il momento di sviluppare proposte creative e bilanciate, che parlino a tutti, non solo ai vegetariani.
Un altro punto cruciale riguarda il trattamento normativo di questi prodotti. La disparità fiscale tra latte vaccino e bevande vegetali, con un’IVA al 22% per queste ultime rispetto al 4% del latte tradizionale, rappresenta un freno alla crescita del settore.
Atlante e il ruolo dell’industria nel cambiamento
L’evento Alternative ha dimostrato che il plant based è molto più di una tendenza: è un nuovo paradigma alimentare che sta ridefinendo il modo in cui pensiamo al cibo. Il dialogo tra industria e ricerca è fondamentale per accelerare questa transizione, e Atlante è pronta a fare la sua parte.
“Il nostro obiettivo è chiaro: rendere il plant based una scelta quotidiana, senza compromessi su gusto, qualità e accessibilità.” Attraverso innovazione, ricerca e un impegno costante verso la sostenibilità, Atlante continuerà a essere un punto di riferimento per il settore, contribuendo a rendere il plant based una realtà sempre più solida nel panorama alimentare italiano.